Un altro Kennedy candidato per la Casa Bianca

Non solo Trump e Biden, c’è anche un Kennedy nella corsa per la Casa Bianca. Si tratta di Robert Kennedy Jr., figlio dell’omonimo Robert Kennedy, ex procuratore generale degli Stati Uniti, e nipote del presidente John F. Kennedy, entrambi assassinati.

Il negazionista Kennedy

Negli ultimi anni è salito alla ribalta delle cronache come un negazionista della pandemia da Covid-19. Fervente no-vax, Kennedy ha sostenuto la correlazione fra autismo e vaccini e la programmazione etnica del Covid che risparmierebbe gli ebrei dal contagio. Facendo così da megafono alle più varie teorie del complotto.

In un libro divenuto bestseller nel 2021, ha accusato Anthony Fauci, membro della task force sul Covid-19 dell’amministrazione Trump, di utilizzare la pandemia per organizzare un “colpo di Stato contro la democrazia occidentale”. Ha paragonato i passaporti vaccinali all’olocausto in una manifestazione nel gennaio 2022, per poi fare un passo indietro, scusandosi pubblicamente.

Le convinzioni di Kennedy lo hanno portato a viaggiare anche in Europa, fra le piazze critiche nei confronti delle campagne vaccinali. Piazze che hanno eletto il candidato alla presidenza a celebrità. In compenso, le sue affermazioni gli sono costate l’avversione di alcuni membri della sua stessa famiglia.

Il ticket presidenziale

Il 26 marzo ha annunciato che correrà con lui, per la carica di vicepresidente, l’avvocato della Silicon Valley Nicole Shanahan. Shanahan, che non ha alle spalle esperienze politiche, si era schierata apertamente per Kennedy contribuendo con 4 milioni di dollari a pagare uno spazio pubblicitario di sostegno al Super Bowl.

Shanahan potrebbe rivelarsi molto utile alla campagna Kennedy nella raccolta fondi. Presentarsi in tutti i 50 stati richiede un ingente sforzo economico e per Kennedy i fondi, correndo da indipendente, sono estremamente importanti sia per le azioni legali necessarie sia per la raccolta firme.

Le incognite

Negli USA vi è un enorme fetta di elettori scontenti che vorrebbero un’alternativa a Biden e Trump. Secondo Ipsos, Kennedy è stimato al 12%. Tuttavia, bisogna ricordare che i candidati terzi tendono sempre a essere sovrastimati nei sondaggi. Molto spesso, i loro sostenitori, quando si rendono conto che il loro candidato preferito non avrà chance di vittoria, optano per un voto utile.

Al momento sembra che ad alcuni democratici piacciano le sue credenziali di avvocato ambientalista. Circa la metà dei suoi simpatizzanti dice di sostenerlo perché lo associano a suo padre. Questione che solleva qualche timore per alcuni democratici, convinti che una parte di elettori possa sostenerlo per questo motivo.

Kennedy porta temi, criticità e idee presenti in entrambi gli schieramenti. Per questo, non è facilissimo comprendere per chi rappresenta la maggiore minaccia. Fondamentale sarà anche capire se riuscirà a presentarsi in qualche importante Stato, come la Georgia e l’Arizona, dove secondo la sua campagna il suo nome sarà presente sulle schede. Stando ai sondaggi, qui potrebbe insidiare di più i democratici.